Chiesa di S. Giovanni Battista

 

 

 

La chiesa vien tra l’altro ricordata perché, nella ricorrenza della festività del.patrono (24 giugno), si affollava di ragazzi desiderosi di contrarre tra di loro una specie di comparativo scherzoso o “sangiuvanni” (dal nome del Santo che battezzò Gesù nel Giordano). Essi; a coppie, si ponevano nei pressi dell’altare e, allacciandosi con il rispettivo dito mignolo, ripetevano questa vecchia formula: «Ncrocca.
‘ncrocca ‘u jiritieddru,/ccu’ ra parma e ccu’ l’anieddru,/quannu si spezze ra petra d’u mari,/tannu ‘un simu cchiù cumpari». AI che, uno dei due chiedeva all’altro: “echi bua, pici o panì?», e quello doveva riSpondere “pani»; dopo di che, entrambi si abbracciavano, dicendo: « Ppé cent’anni simu curnpar i». 

Nella stessa occasione, le giovanette del luogo portavano in chiesa, per la benedizione, le loro bambole di pezza confezionate con grande impegno e molto garbo, e, dopo il sacro rito. stringendosele tra le braccia le portavano nelle case delle amiche, le quali accoglievano con grandi manifestazioni di gioia le pupattole e se le passavano di mano in mano, se le stringevano al seno, le cullavano, le posavano 
sui loro letti, rinverdendo in tale maniera un antichissimo rito propiziatorio. animato dalla fiducia in Dio, per una maternità futura Il più possibile feconda. 

Fonte:

G. Giraldi – Le Chiese di Rende