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Terremoto Valle del Crati 14-15-18-19/12/2011 [AGGIORNATO]

Un terremoto di magnitudo(Ml) 2.2 è avvenuto alle ore 23:57:30 italiane del giorno 19/Dic/2011 (22:57:30 19/Dic/2011 – UTC).I sismografi infatti hanno registrato un lieve sisma di magnitudo 2.2 e profondità 10 kmil cui epicentro è stato localizzato – come si apprende da un bollettino pubblicato sul sito dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia non molto distante dal comune di Rende.

 

 

Infatti nello stesso bollettino si legge che fra i comuni entro i 10 km dall’epicentro risultano: Castiglione Cosentino, Castrolibero, Cosenza, Lattarico, Luzzi, Marano Marchesato, Marano Principato, Montalto Uffugo, Rende, San Benedetto Ullano, San Fili e San Vincenzo La Costa. In questi mesi un’altra area interessata a piccoli movimenti tellurici è stata quella denominata distretto sismico del Pollino, a cavallo fra Calabria e Basilicata (al confine fra le province di Cosenza e Potenza) e non molto distante dalla Valle del Crati.

[AGGIORNAMENTO]

Oggi alle 12:39:55 un’altra scossa di magnitudo(Ml) 2.1!

 

[AGGIORNAMENTO] 

 

Altra scossa alle 23:57 di magnitudo 2.2

(FONTE: http://www.soveratonews.com/2011/12/18/terremoto-cosenza-la-terra-trema-ancora-sismografi-registrano-lieve-scossa/)   

 

Questo un dettaglio delle scosse che da 4 giorni si stanno verificando nella valle del Crati: 

14/12/2011 ore 17:59 magnitudo 3.1 – profondità 3.1 km      coordinate: 39.381°N, 16.202°E

15/12/2011 ore 17:59 magnitudo 2.3 – profondità 6.8 km      coordinate: 39.39°N, 16.178°E

18/12/2011 ore 00:20 magnitudo 3.4 – profondità 5.5 km    coordinate: 39.373°N, 16.175°E

18/12/2011 ore 16:20 magnitudo 2.2 – profondità 10 km      coordinate: 39.375°N, 16.15°E

19/12/2011 ore 12:39 magnitudo 2.2 – profondità 7,7 km      coordinate: 39.394°N, 16.21°E

 

19/12/2011 ore 23:57 magnitudo 2.2 – profondità 6,9 km      coordinate: 39.367°N, 16.154°E

 

 

Sul sito nazionale di Geofisica e Vulcanologia potete controllare tutti  i terremoti di magnitudo superiore o uguale a 2.0 localizzati in Italia dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV degli ultimi 30 giorni:    http://cnt.rm.ingv.it/

 

 

Ricordiamo inoltre lo sciame sismico che sta colpendo il pollino con 5 terremoti al giorno in media!!

(fonte:http://www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it/?pg=1&idart=4613&idcat=2)

Mercoledi 7 Dicembre 2011 – Istituzioni –

Il Dipartimento nazionale di Protezione civile sta ricevendo, da cittadini preoccupati che risiedono tra  Calabria e Basilicata,numerose richieste di informazioni sui terremoti avvertiti nelle ultime settimane nella zona del Pollino.
Al fine di chiarire la situazione su questi fenomeni, il Dipartimento ha divulgato, tramite il proprio sito internet, alcuni approfondimenti, basati sui dati forniti dall’INGV -Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia- e dall’Ufficio Rischio sismico e vulcanico del Dipartimento della Protezione Civile, che riportiamo integralmente:

Nella zona di confine tra le province di Cosenza e Potenza è in atto una sequenza sismica, o sciame: non c’è infatti, almeno fino a questo momento, un terremoto principale seguito da repliche di minore intensità, ma si stanno verificando scosse di energia paragonabile tra loro, distribuite in maniera casuale nel tempo. La sequenza sismica,iniziata nel settembre del 2010, è caratterizzata da eventi di bassa magnitudo, generalmente inferiore a 3.0, con profondità comprese tra 3 e 10 km, concentrati in una ristretta fascia di territorio ad andamento Nord Nord-est – Sud sud-ovest.
Si riconoscono due intervalli temporali principali a maggiore concentrazione di eventi: il primo tra settembre e novembre del 2010, con 5 terremoti al giorno in media; il secondo intervallo è quello tuttora in corso, che interessa l’area da fine ottobre 2011, con un numero di eventi leggermente superiore al primo periodo, ma con magnitudo paragonabili. Tra questi due intervalli, la sismicità è stata abbastanza continua ma con un numero medio di eventi sensibilmente inferiore. Dal 1° ottobre al 5 dicembre la Rete sismica nazionale dell’Ingv ha registrato complessivamente 513 scosse, la più forte delle quali ha raggiunto magnitudo Ml 3.6 (il 23 novembre 2011, alle ore 15:12). Altri due terremoti hanno avuto una magnitudo maggiore di 3.0: quello del 1° dicembre (Ml pari a 3.3) e quello del 2 dicembre (Ml pari a 3.2).

Il Centro Nazionale Terremoti, in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria di recente ha potenziato il sistema di monitoraggio dell’area installando tre nuove stazioni, che trasmettono il dato in tempo reale alla sala di monitoraggio di Roma. Oltre alle stazioni in tempo reale sono state installate nell’area anche alcune stazioni che registrano in locale, per migliorare la definizione dei parametri degli ipocentri degli eventi.
La sequenza è stata avvertita in diversi comuni, tra i quali Mormanno, Laino Castello e Laino Borgo, nel cosentino, e a una distanza superiore ai 10 chilometri, Aieta, Morano Calabro, Orsomarso, Papasidero, San Basile, Verbicaro, sempre in Calabria, e Castelluccio superiore, Episcopia e Latronico, in Basilicata.

L’area del Pollino presenta una elevata pericolosità sismica, in base alla mappa di pericolosità sismica del nostro Paese realizzata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. I Comuni interessati dalle sequenze in corso sono classificati in zona sismica 2. Si tratta di territori in cui devono essere applicate specifiche norme per le costruzioni.
La mappa di pericolosità e la classificazione sismica indicano quali sono le aree del nostro Paese interessate da un’elevata sismicità, e quindi dove è più probabile che si verifichi un terremoto di forte intensità, ma non possono stabilirne il momento esatto né il luogo. Lo studio delle sequenze sismiche, come quelle in atto nell’Appennino calabro-lucano, non consente di fare ipotesi sulla possibilità che si verifichi o meno una scossa molto più forte, che possa produrre seri danni e crolli. Ad oggi, infatti, non ci sono metodi riconosciuti dalla scienza per prevedere il tempo ed il luogo esatti in cui avverrà un terremoto. La mappa di pericolosità sismica è tuttora lo strumento più efficace che la comunità scientifica mette a disposizione per le politiche di prevenzione. La prevenzione, che si realizza principalmente attraverso la riduzione della vulnerabilità sismica delle costruzioni, ovvero il rafforzamento delle costruzioni meno resistenti al sisma, resta la migliore difesa dai terremoti e l’unico modo per ridurne le conseguenze immediate.

 

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